Non poche volte i docenti universitari indicano alle matricole una vasta gamma di manuali da cui poter studiare per il superamento di un medesimo esame. E la qual cosa accade anche per sostenere diritto amministrativo, che come tutti gli iscritti alla facoltà di legge sanno, è un gran bello scoglio da intascare, non solo in fatto di promozione ma anche come assimilazione delle nozioni base.
Che sia il Garofoli, il Casetta o lo Scoca, la scelta si basa sulle esigenze degli studenti, e come prima cosa bisogna porsi davanti agli occhi quale obiettivo si intende raggiungere. Ci sono testi più prolissi e testi più sintetici, ma la sostanza non cambia, cambia il modo di approcciarsi alla materia.
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Diritto amministrativo all’Università: come studiare
L’esame di diritto amministrativo è uno dei scogli più temuti da parte degli studenti iscritti alla facoltà di giurisprudenza. La materia in genere suddivide in due parti: una sostanziale e una processuale (quest’ultima basata sul processo amministrativo davanti a Tar, Consiglio di Stato e altri giudici speciali). Dunque, per il superamento dell’esame, ci si deve affidare sempre ai manuali recenti e aggiornati. Tra i testi più gettonati troviamo il «Manuale di diritto amministrativo» di Elio Casetta (Giuffrè) e «Diritto amministrativo», di G. Franco Scoca (edito da Giappichelli).
- Il Casetta
Il Manuale di diritto amministrativo di E. Casetta (a cura di F. Fracchia) è quello più scelto dalle matricole nonostante SJ componga di oltre 1000 pagine. Forse perché comunque è un testo ben scritto in grado di affrontare tutti gli argomenti della materia nella loro interezza.
Non mancano poi, all’interno del testo, i riferimenti normativi che facilitano l’orientamento dello studente all’interno di una moltitudine di leggi, decreti legislativi, testi unici che intervengono non poche volte sulla materia. Il manuale riporta pure i diversi arresti giurisprudenziali di Cassazione e Consiglio di Stato.
- Il manuale a cura di F. Scoca
C’è poi il manuale di F. Scoca («Diritto amministrativo», edito da Giappichelli) che è molto gettonato tra coloro che sono pronti per lo studio (universitario e post universitario) della materia. La scrittura è chiara nonché molto scorrevole. Il manuale, composto di circa 800 pagine, è sezionato in nove parti:
- parte 1: amministrazione e cittadino;
- parte 2: organizzazione amministrativa;
- parte 3: attività amministrativa;
- parte 4: provvedimenti e comportamenti;
- parte 5: amministrazione consensuale (accordi e contratti della pubblica amministrazione);
- parte 6: risorse (analisi del rapporto di pubblico impiego, del bilancio statale e dei beni pubblici);
- parte 7: controlli e responsabilità;
- parte 8: poteri pubblici ed economia;
- parte 9: poteri pubblici e territorio.
Diritto amministrativo per concorsi: come approcciarsi alla materia
Chi ha intenzione invece di prepararsi per il concorso in magistratura (o qualunque altro concorso pubblico) deve affacciarsi ad una mole di studio differente da quella accademica. Oltre ad un’assimilazione teorica e manualistica occorre approfondire con delle analisi dettagliate fatte dalla giurisprudenza. Volendo si può procedere allo studio da più testi consultando al contempo alcune riviste giurisprudenziali, al fine di raggiungere quantomeno una discreta preparazione.
C’è chi pensa che la teoria non sia pratica ma sicuramente per un avvocato o un magistrato lo studio profondo fa la differenza. Saranno poi esperienza mista e preparazione a dare al professionista la giusta nomea e l’etichetta di qualità che non tutti meritano ma che persone come l’ avvocato Marco Boero sono riuscite a guadagnarsi con la dedizione, la passione e l’umiltà di voler imparare.